A parte i dog sitter che si avventurano per le strade, anche del centro e dello shopping attorniati da una variegata muta, non basta più un cane. Che siano minuscoli o grandi come un vitello poco importa, siamo al raddoppio, quanto meno. Con doppia difficoltà di gestione, ovviamente.

Fin che se ne stanno in casa poco importa. Affari loro. Ma per strada cominciano i problemi. Per gli altri, ovviamente, quelli che i cani non li hanno, né li vorrebbero.

Due cani, benché conviventi, benché forzatamente costretti a passeggiare insieme, di certo non fanno pipì e pupù contemporaneamente. Anzi a ben vedere quando uno fa l’altro si allontana sdegnato e sdegnoso.

I proprietari di cani hanno la tendenza ad utilizzare guinzagli piuttisto lunghi. Non può, dicono gli psicologi canini (o psicologi cani?), essere troppo costretta povera bestiola. Che poi li costringano in tutine simil Moncler o su passeggini stile Queen Elisabeth (sia nel senso di old british, sia nel senso del transatlantico) è un altro paio di maniche.

Guinzaglio lungo, dicevamo, col risultato che mentre uno fa i bisognini dai quali non va distratto e l’altro si allontana, cani e padrone (padrona più spesso) hanno un ingombro pari all’apertura alare di un B52.

E prova a passare a piedi o in auto che sia. Sempre che ti si faccia strada sarai guardato con l’espressione di chi sta pensando: ma brutto stronzo dovevi proprio passare per di qua.

E sì dovevo passare, e per favore, dopo che sono passato, non faccia finta di niente, raccolga quello che i suoi ingombranti animali hanno lasciato.